Isola Bella - Stresa
Se volete immaginare come i nobili si divertivano 300 anni fa in una sera d’estate, recatevi al Teatro Massimo al centro dei Giardini dell’Isola Bella. Spettacoli e feste avevano quale quinta questa fantasmagorica allegoria di miti legati agli elementi naturali e alla personificazione di fiumi e laghi trasformati in statue da Carlo Simonetta e incastonate fra obelischi e fontane. Sulla sommità, le scenografiche terrazze sono dominate dalla statua dell’Unicorno, simbolo araldico della famiglia Borromeo. L’effetto di meraviglia, stupore e ricerca dell’inatteso che permeava la poetica barocca trova qui piena soddisfazione.
Il giardino dell’Isola Bella venne realizzato tra il 1631 ed il 1671 circa, ma gli interventi si susseguirono durante tutto il Settecento e l’Ottocento, fino ad arrivare a Vitaliano IX Borromeo, appassionato naturalista che aumentò il numero di varietà esotiche presenti sulle rive del lago.
Dal Palazzo si accede ai giardini dall’atrio di Diana, uno spazio aperto a pianta poligonale chiuso sul fondo da una nicchia con la statua della Dea. Ai lati partono due scalinate ricurve che portano alla Serra Botanica e al "piano della Canfora", dove dal 1820 troviamo il monumentale albero di Cinnamomum camphora, citato anche da Antonio Fogazzaro in “Piccolo mondo antico”.
Oltre alla maestosa pianta della canfora, che dà il nome a questa parte del Giardino Botanico, vi è un altro ultracentenario. È il tasso superbamente potato a piramide, che si dice abbia impressionato Napoleone durante il soggiorno del 1797. Nei giardini è possibile ammirare un tripudio di fioriture e piante rare: la Gunnera manicata con le sue foglie che possono raggiungere i 2 metri di diametro, l’Olea Fragrans dai minuscoli fiori profumati, l’Halesia Diptera e i suoi fiori che sembrano fiocchi di neve, l’Anice stellato, il Pino messicano.
Dall’alto delle terrazze si resta incantati ad ogni fioritura che trasforma e colora i giardini dell’Isola Bella: azalee, siepi di bosso, camelie, rose, oleandri, agrumi e ortensie accendono il giardino all’italiana, dove i pavoni bianchi vivono in libertà.
Dal 2002 i giardini dell'Isola Bella, insieme a quelli dell'Isola Madre, fanno parte del prestigioso circuito inglese della Royal Horticultural Society.