Via Repubblica, 268 - Verbania
Da un lato il torrente San Giovanni che si incassa nella valle Intrasca, dall’altro il San Bernardino che si incunea nella Val Grande, in mezzo la frazione di Trobaso e la sua parrocchiale, la Chiesa di San Pietro, che nei secoli fu un punto di riferimento religioso per le genti delle valli circostanti.
Lo testimonia una prima costruzione romanica, la cui esistenza è attestata da una pergamena del 1031. L’edificio era costituito da due navate voltate, entrambe concluse da absidi, mentre il campanile era probabilmente tangente alla navata settentrionale oggi non più esistente. L'attuale edificio venne ricostruito tra il XVI e il XVII secolo, periodo nel quale, per motivi di spazio, la navata maggiore venne demolita e venne sostituita da una sola molto più ampia. Dell’epoca romanica rimangono la navata settentrionale e il campanile di quattro piani, con la caratteristica struttura a doppie arcate cieche su ogni faccia.
Vale la pena entrare nella chiesa per ammirare i pregevoli arredi lignei seicenteschi, in particolare i pulpiti di Antonio Pino e lo scenografico tabernacolo piramidale: un altare dorato alto 8 metri, scolpito con intricate colonnine tortili, timpani e cupole, ricco di statue, e realizzato nella prima metà del Seicento dall'intagliatore aronese Bartolomeo Tiberino. Una lezione dal vivo di quello che il barocco voleva rappresentare.
Una campagna di restauri, tutt'ora in corso, sta portando alla luce significative tracce di affreschi riferibili alla prima metà del Cinquecento.