Cannero Riviera
Il Lago Maggiore ebbe i suoi pirati? La leggenda vuole che all’inizio del Quattrocento, i fratelli Mazzardi di Ronco, noti come Mazzarditi, si diedero a scorrerie e violenze nei paesi del Verbano. Furono dei crudeli banditi e predoni oppure dei valorosi ribelli che volevano sottrarre i borghi di Cannobio e dell’alto lago dalla dominazione dei Visconti? Fatto sta che, nonostante eressero la loro fortezza, i Castelli della Malpaga, su alcuni isolotti fra Cannobio e Cannero, dominando le rive del lago per una decina d’anni, alla fine i cinque fratelli, nel 1414, dovettero soccombere all’esercito inviato dal Duca di Milano, Filippo Maria Visconti.
I castelli andarono distrutti dall’assedio ma non le leggende sulle gesta dei “pirati”.
Circa un secolo dopo, nel 1519, la famiglia Borromeo, che aveva ricevuto dai Visconti le terre cannobiesi, fece costruire, sulle rovine dei castelli dei Mazzarditi, la rocca detta “Vitaliana”, a ricordo del capostipite della dinastia.
Quelli che oggi vediamo sorgere dalle acque, offrendo una delle immagini più iconiche del Lago Maggiore, sono i resti di questa rocca, che fu abbandonata nel ‘700, e nel corso dei secoli cadde in rovina.
Sono in corso lavori di restauro per far tornare all’antico splendore i Castelli di Cannero, che restano un luogo affascinante da visitare durante un giro in barca sulle acque del lago. Sull’isolino più piccolo è visibile una statua della Madonna realizzata da Giannino Castiglioni.
Un’altra curiosità legata ai Castelli si deve al fatto che furono protagonisti di avvistamenti ispirati a quelli del lago di Loch Ness. Nei primi mesi del 1934 una sorta di fobia prese gli abitanti della zona dopo le apparizioni scozzesi degli anni Trenta. I giornali locali si scatenarono, l’alone di mistero dei Castelli aiutò a creare la suggestione in diverse persone. Poi, come per tutte le mode, del mostro del lago si persero le tracce.
Un’altra leggenda vuole che i Mazzarditi gettarono i loro forzieri nel lago per non consegnarli ai viscontei, si narra perciò che, nei giorni di bruma sul lago, sia possibile scorgere un veliero fantasma che s’aggira attorno al castello in cerca dell’antico tesoro sommerso.