Mario Tozzi, con Severini, De Pisis e altri, fu negli anni Venti uno degli italiens de Paris, pittori in grado di unire il gusto italiano all’avanguardia dell’epoca. Il pittore era cresciuto a Suna e nel corso della sua vita vi tornò più volte, vivendoci per lunghi periodi, e legando il suo nome ad alcune opere che ancora oggi si possono ammirare nella frazione verbanese.

Fra queste vi sono otto tondi, realizzati con la tecnica dell’olio su tela, ognuno delle dimensioni di poco più di un metro di diametro. Per ammirarli occorre entrare nella chiesa di Santa Lucia e alzare gli occhi verso la volta. Furono realizzati tra il 1923 e il 1924 e sono dedicati a Santa Lucia da Siracusa e a episodi della sua vita, a Sant'Andrea da Avellino, a San Francesco d'Assisi e a San Mauro.

La chiesa che li ospita fu costruita nel XVI secolo come oratorio, nel campanile è leggibile l’anno 1585, e si affaccia sul lungolago di Suna. La chiesa parrocchiale vede alle sue spalle aprirsi il dedalo delle strette viuzze del centro storico sunese, che ospita sui muri di alcuni edifici preziosi affreschi antichi, incisioni rupestri e suggestivi murales di recente realizzazione.

Davanti alla facciata della chiesa, a ridosso della sponda del lago, sorge un’altra testimonianza del legame tra Tozzi e Suna. Si tratta del Monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale, un arco in blocchi di pietra a vista, che incornicia il Golfo Borromeo, affiancato da un fante morente posto sopra un piedistallo. Fu progettato dall’artista nel 1951 e inaugurato nel 1953.