Candoglia
Il fascino del Duomo di Milano nasce anche dalle 3.400 statue e dalle 135 guglie che lo adornano e a dar loro il candido effetto del marmo striato di rosa è la pietra estratta da oltre sei secoli dalla cava Madre di Candoglia. Poi seguendo le acque del Toce, il Verbano e i Navigli Lombardi, i bianchi blocchi giungevano sino al cantiere della cattedrale gotica. Sita all’imbocco della Val d’Ossola, nel territorio del comune di Mergozzo, la cava è visitabile in giorni e orari prestabiliti prenotando tramite il sito web della Veneranda Fabbrica del Duomo.
Tra il Verbano e la vicina Val d’Ossola si trovano numerose cave che delineano e caratterizzano il paesaggio: uno straordinario complesso naturalistico, storico e artistico con maestosi e spettacolari teatri di pietra, tanto suggestivi da essere utilizzati come palcoscenico d’eccezione nel celebre festival “Tones on the Stones”. In queste occasioni i marmi, i graniti e le beole delle cave si trasformano in poetici palchi per l’esibizione di artisti di fama internazionale.
In Bassa Ossola, oltre alla Cava di Candoglia, si trova l’antica cava di Ornavasso. Si tratta di uno dei più spettacolari esempi di cava di marmo sotterranea, il cui ingresso principale immette in una galleria artificiale con volta e pareti rivestite interamente dal materiale di escavazione. I colori e le striature della pietra sono davvero sorprendenti: per queste sue caratteristiche, anche il marmo estratto dalla cava di Ornavasso è stato utilizzato nei secoli per la costruzione di alcuni dei capolavori dell’arte italiana.
A Montorfano, una scenografica cava di granito bianco, ha fornito nei secoli il materiale di costruzione per molte grandiose opere. Nel 1830 venne ad esempio estratta qui la pietra per la costruzione delle 82 colonne della Basilica di S. Paolo Fuori le Mura di Roma, dove furono trasportate con un lungo viaggio via acqua.
Sul Monte Camoscio si trovano poi le Cave di granito rosa. Qui i visitatori, in un vero e proprio museo a cielo aperto, potranno scoprire il sentiero dei picasass, ovvero la strada percorsa dai cavatori per raggiungere le aree di coltivazione del granito.