di: Comune di Verbania

UNIVERSO NESPOLO

  • Dal al

dal 17 maggio al 28 settembre 2025

Villa Giulia - Pallanza

Mostra antologica Universo Nespolo, prodotta e organizzata dalla Città di Verbania e curata da Sandro Parmiggiani.

Orati: Da martedì a domenica 10.00-13.00; 16.30- 19.30 (giovedì e sabato fino alle 22.00)

Lunedì chiuso

Informazioni Ufficio Turismo tel. +39 0323 503249 e 542250 turismo@comune.verbania.it

Media partner Sky arte
Catalogo Moebius edizioni


  • Un centinaio di opere di Ugo Nespolo ne ripercorrono l’intero percorso, lungo quasi sessant’anni, in un’antologica che esalta il carattere eclettico, ironico e continuamente innovativo della sua produzione.
  • Pittura, fotografia, cinema, libri d’artista, ceramiche e legni policromi sono alcuni dei campi che l’artista ha esplorato senza rinunciare mai alla sua cifra stilistica di base.
  • I legami con aziende e realtà non canoniche per il sistema dell’arte ne testimoniano l’intenzione di “portare l’arte nella vita”, convinto che l’artista contemporaneo debba varcare i confini assegnati dai luoghi comuni.
  • La mostra apre un ciclo di eventi d’impronta internazionale che Villa Giulia dedica all’arte e alla cultura al fine di valorizzare la città e il paesaggio verbanese.

Dal 17 maggio al 28 settembre 2025, Villa Giulia di Verbania presenta la mostra antologica Universo Nespolo, prodotta e organizzata dalla Città di Verbania e curata da Sandro Parmiggiani. L’esposizione propone un centinaio di opere che ripercorrono oltre sessant’anni di carriera di Ugo Nespolo (1941), segnati da un profondo eclettismo che ha portato l’artista a esprimersi in forme multiple, differenti e lontane dallo schema convenzionale di uno stile univoco, pur sempre fedeli a un linguaggio, quello di Ugo Nespolo, sempre immediatamente riconoscibile, segnato peraltro da una vena trasgressiva che si diverte a segmentare gli elementi della visione e a proporceli sotto inedite vesti.

La mostra, che inaugura una serie di eventi internazionali volti a promuovere il territorio verbanese, muove, alla metà degli anni sessanta, dalla Pop art e dall’Arte Povera, dalla fotografia ai libri d’artista, passando dalle ceramiche ai legni policromi, e segue il concetto di “uniforme-difforme”, individuato da Nespolo nella serie di passaggi e mutazioni tecniche in grado di creare un panorama creativo eterogeneo, che allo stesso tempo ambisse però a un’unità stilistica di base.

Ne sono testimoni i suoi primi anni di carriera, da cui prende avvio il percorso espositivo, in cui l’artista rivisita alcune avanguardie storiche come Futurismo e Dadaismo, prima di immergersi nella contemporaneità della Pop art e dell’Arte Povera. Da questa, sul finire degli anni sessanta, si allontanerà con ironica polemica, avviando una serie di lavori raccolti sotto il tema di Fogginia, opere realizzate con materiali pregiati come ebano, argento e alabastro in una sorta di artistico sberleffo nei confronti del Poverismo.

Assecondando l’inesauribile spinta sperimentale di Nespolo, la mostra propone una serie di sale dedicate al tema del

numero e della logica, che molti anni dopo daranno adito a lavori ispirati alla sezione aurea, ai grandi disegni su carta da spolvero, ai lavori in ceramica policroma, a quelli in legni policromi intarsiati e a quelli in vetro di Murano, per lo più realizzati dalla bottega Barovier & Toso.

Un’intera stanza è poi destinata alle fotografie che l’artista realizzò nella sua lunga permanenza a New York, in particolare gli scatti legati alle zone a sud di Manhattan, dove negli anni settanta e ottanta fiorirono una grande quantità di gallerie tra le più importanti al mondo. Esposti anche i modelli e bozzetti delle scene e i costumi che Nespolo ideò nell’ambito dell’opera lirica, per commissioni giunte da New York, Parigi, Roma e non solo.

A completare il percorso, alcune rare edizioni di libri d’artista, una sala dedicata ai lavori più recenti della serie Dark Side, opere di grandi dimensioni e dalla narrazione frammentata, e la grande scultura gonfiabile Ubu, posizionata sulla terrazza di Villa Giulia e simbolo dell’ottimismo che, in maniera propositiva e coraggiosa, si accompagna, anche nelle domande spesso inquietanti dell’oggi, al ruolo dell’artista e alla sua pratica.

Tre opere di Nespolo saranno esposte anche al Museo del Paesaggio (Via Ruga 44 -Verbania), un’istituzione culturale profondamente legata al territorio del Lago Maggiore e delle sue valli.

Accompagna la mostra un catalogo Moebius edizioni.

Media partner: Sky arte.

BIOGRAFIA
Ugo Nespolo nasce a Mosso (BI), si diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti a Torino e si Laurea in Lettere Moderne. Nei tardi Anni Sessanta fa parte della Galleria Schwarz di Milano che conta tra i suoi artisti Duchamp, Picabia, Schwitters, Arman. La sua prima mostra milanese, presentata da Pierre Restany, dal titolo “Macchine e Oggetti Condizionali” – in qualche modo – rappresenta il clima e le innovazioni del gruppo che Germano Celant chiamerà “Arte Povera”. Negli Anni Sessanta si trasferisce a New York dove si lascia travolgere dalla vita cosmopolita della metropoli e subisce il fascino della nascente Pop Art, mentre negli Anni Settanta milita negli ambienti concettuali e poveristi. Nel 1967 è pioniere del Cinema Sperimentale Italiano a seguito dell’incontro con Jonas Mekas, P. Adams Sitney, Andy Warhol, Yōko Ono, sulla scia del New American Cinema. Assieme a Mario Schifano Nespolo si dedica al Cinema d’Avanguardia e tra il 1967 e 1968 realizza numerosi film che hanno come protagonisti gli amici e colleghi Enrico Baj, Michelangelo Pistoletto e Lucio Fontana. A Parigi Man Ray gli dona un testo per un film che Nespolo realizzerà col titolo “Revolving Doors”. I suoi film sono stati proiettati e discussi in importanti musei tra i quali il Centre Pompidou a Parigi, la Tate Modern a Londra, la Biennale di Venezia. Assieme a Enrico Baj Nespolo fonda L’Istituto Patafisico Ticinese ed è, ad oggi, riconosciuto come una delle più alte autorità nel campo. Nei tardi Anni Sessanta con Ben Vautier dà il via ad una serie di Concerti Fluxus, tra questi il primo concerto italiano dal titolo “Les Mots et les Choses”.

Nonostante le contaminazioni americane non dimentica gli insegnamenti delle Avanguardie europee; è infatti molto marcata l’influenza di Fortunato Depero dal quale Nespolo trae il concetto di un’arte ludica che pervade ogni aspetto della vita quotidiana. Il concetto di arte e vita (che è anche il titolo di un libro pubblicato dall’artista nel 1998) sta alla base dell’espressività di Nespolo ed è eredità del Movimento Futurista: “Manifesto per la Ricostruzione Futurista dell’Universo” (1915). Da qui anche il suo interesse per il design, l’arte applicata e la sperimentazione creativa in disparati ambiti quali la grafica pubblicitaria, l’illustrazione, l’abbigliamento, scenografie e costumi di opere liriche. La sua ricerca spazia anche da punto di vista dei materiali. Lavora su molteplici supporti e con tecniche differenti: legno, metallo, vetro, ceramica, stoffa, alabastro.

  1. Sicuro che la figura dell’artista non possa non essere quella di un intellettuale, studia e scrive con assiduità dei fatti e delle discipline che han da fare con l’estetica ed il sistema dell’arte. Nel Gennaio 2019 l’Università degli Studi di Torino gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Filosofia. La sua arte è, quindi, strettamente legata al vivere quotidiano e carica di apporti concettuali: “non si può fare arte senza riflettere sull’arte”. L’oggetto è al centro delle sue ricerche, è mezzo espressivo, linguaggio creativo; viene estrapolato dal suo uso comune ed acquista valore di opera d’arte. Allo stesso modo non dimentica il passato, lo rivisita, lo reinterpreta, lo rende attuale attraverso la citazione e la rievocazione, dandogli nuova vita, rendendolo spunto di riflessione.

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